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Autore
Dario Focardi
Attori
Cristina Gardumi
Regia
Paolo Giommarelli
Produzione
Progetto “Teatro e Scienza” – una collaborazione TDR, Consorzio EGO – VIRGO ed I.N.F.N. (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) sez. di Pisa
con la collaborazione di Fabio Giommarelli
- DURATA | 60 min ca.
Ci siamo avventurati nella sua vita Marie Sklodowska Curie. Ci siamo persi tra le numerose testimonianze di coloro che l’hanno incontrata, conosciuta o amata ed abbiamo capito di trovarci al cospetto di un mito del Novecento.
La maggior parte delle scienziate della nostra epoca afermano senza esitare di avere ricevuto dal suo esempio l’ispirazione decisiva per intraprendere il proprio percorso.
Come Marie, anche loro devono affrontare la nemesi del pregiudizio di genere, la fatica di essere madri e scienziate, o di essere semplicemente donne.
Se ci riferiamo alla Francia a cavallo tra Ottocento e Novecento la situazione era certo più critica. Nonostante le difficoltà da superare la Curie fu una delle primissime donne a frequentare i corsi della Sorbona, nonché la prima e unica (in assoluto, finora) a vincere due premi Nobel, per la fisica nel 1903 e per la chimica nel 1911.
Sicuramente il matrimonio con Pierre Curie è stato un evento cruciale per lei e ha sancito l’inizio di un rapporto intellettuale, oltre che amoroso, estremamente profondo e proficuo per entrambi.
Marie e Pierre erano legati da una stima ed un affetto reciproci rari per l’epoca, tali da apparire incomprensibili a gran parte dei loro contemporanei.
Quale incredibile forza ha fatto sì che una donna riuscisse a realizzarsi in modo così totale, al di là degli ostacoli imposti dalla società del tempo?
Gli scritti di parenti e amici e i diari di Marie stessa, su cui abbiamo lavorato per tracciarne la figura in scena, ci portano inevitabilmente ad abbozzarne un ritratto nitido ovvero quello di una persona ardente e sospinta lontano, nei territori non ancora esplorati dalla sperimentazione scientifica, da una volontà ferrea e da una sete di conoscenza inestinguibile.
Una passione totalizzante che l’ha portata spesso a sacrificare la salute, a trascurare gli affetti più cari, e la sua stessa vita in nome della Scienza.
ILLUMINOTECNICA
Almeno 12 canali dimmer.
Consolle possibilmente con memorie altrimenti con doppio banco memorizzabile.
14 pc 1000W con bandiere e portagelatine.
2 sagomatori (possibilmente ETC) 575W da 36°(dipende da altezza americana)
FONICA
Impianto adeguato alla sala (le basi audio saranno mandate con un computer)
1 radiomicrofoni ad archetto (solo in spazi grandi)
SCENOGRAFIA
Quadratura nera
Spazio minimo 5 m. larghezza X 4 m. profondità
Possibilità di avvitare a terra la struttura scenica